Protesi di ginocchio – Chirurgo Ortopedico Milano

Protesi di ginocchio – Chirurgo Ortopedico Milano

Quando parliamo di impianti di ginocchio parliamo in realtà nell’immaginario comune della protesi totale di ginocchio che è l’impianto più comunemente utilizzato in chirurgia protesica di ginocchio.

In realtà esistono diverse possibilità che sono più o meno invasive e sono legate sostanzialmente al grado di degenerazione artrosica del singolo paziente, vale a dire che un paziente che ha una patologia compartimentale potrà avere una indicazione per un impianto mono e anche l’impianto mono  può essere una mono indicata per il compartimento interno, potrà essere indicato invece il compartimento esterno o per l’articolazione femoro rotulea.

In alternativa questi impianti possono anche essere associati, quindi si possono avere degli impianti mono più femoro rotulea o bi mono e quando ciò non è più sufficiente si passa ad un impianto di protesi totale che potrà essere a conservazione del crociato anteriore o a sacrificio del crociato anteriore o posteriore.

Dottor Francesco Verde – Chirurgo Ortopedico Milano Anca e Ginocchio

 

Video Protesi bilaterale anca e ginocchio – Chirurgo Ortopedico Milano

Trascrizione video Protesi bilaterale anca e ginocchio – Chirurgo Ortopedico Milano

Parliamo invece di impianti bilaterali di ginocchio e di anca. La logica di questi impianti si basa sul fatto che frequentemente la patologia degenerativa artrosica coinvolge entrambe le articolazioni delle anche oppure delle ginocchia.

In questi casi è possibile eseguire degli interventi simultanei, il vantaggio enorme di questi interventi è che il paziente riduce il discomfort legato al trattamento chirurgico, non ha bisogno di programmare sul lungo termine il trattamento di entrambe le articolazioni che chiaramente è il vantaggio e tutto al netto di un tasso di complicanze assolutamente sovrapponibile agli impianti singoli .

Questo dato è un dato che emerge dalla letteratura che noi stessi abbiamo potuto dimostrare attraverso degli studi clinici tant’è che questa chirurgia data da oltre 40 anni.

Protesi Anca Milano

Protesi Ginocchio Milano   

Chirurgia dell’anca e del ginocchio – Milano

Chirurgia dell’anca e del ginocchio – Milano

La sostituzione dell’articolazione malata o danneggiata nel corso di un incidente con una protesi disegnata da ingegneri biomeccanici ortopedici può essere fonte di preoccupazione per i pazienti. Tuttavia anche grazie alle nuove tecnologie dei materiali alla specializzazione di alcuni chirurghi è possibile con un solo intervento risolvere più di un problema.

Dottore noi siamo nel campo della riabilitazione lei è tra i dottori in Italia in grado di operare contemporaneamente sia l’ anca  che il ginocchio approfittando anche delle tecnologie che in questi ultimi anni hanno fatto passi da gigante.

 

Allora in realtà la chirurgia combinata di anca e ginocchio così come la chirurgia simultanea, in senso lato, cioè quella che ti permette di operare 2 anche contemporaneamente o due ginocchia contemporaneamente è una chirurgia che datata già più di 30 anni.

Io l’ho imparato dal mio maestro il quale a sua volta dal suo maestro aveva già imparato a fare impianti bilaterali significa che stiamo parlando di tre generazioni di chirurghi che eseguono chirurgia bilaterale e tant’è che la letteratura scientifica internazionale in questo ambito è ricca di lavori cioè è documentata la funzionalità di questo tipo di chirurgia.

 

Io personalmente con i miei colleghi ho condotto dei lavori scientifici che poi ho pubblicato su questi impianti bilaterali che servivano a dimostrare se era una chirurgia sicura o no rispetto a quella del singolo lato .

Ed è una chirurgia che non solo è sicura ma che offre degli indubbi vantaggi e cioè che ha impatti con un costo ridotto sul sistema sanitario nazionale quindi è un impianto meno costoso e meno oneroso per tutti ed è un impianto più vantaggioso per il paziente che è l’elemento fondamentale guida cioè per un paziente anche anziano la prospettiva di fare due interventi in due momenti successivi e quindi un impegno di tempo molto lungo ridotto ad un unico ricovero è una cosa straordinaria.

I pazienti riescono a fare delle cose straordinarie nel post operatorio anche a 6 ore dall’intervento quindi diciamo così poi il meccanismo che fa sì che il paziente possa camminare già sei ore che si chiama rapid recovery cioè questo ricovero accellerato mette i pazienti nelle condizioni di camminare dopo sei ore dopo aver fatto anche una protesi bilaterale o una protesi combinata di anca  e di ginocchio.

Ciò significa un ricovero che avviene sostanzialmente in una maniera analoga a quello che succede se operi un singolo lato cioè una chirurgia fattibile.

E in aiuto vengono anche le tecnologie.

Le nuove tecnologie e noi siamo stati un po degli antesignani dei precursori abbiamo creduto nella tecnologia che guida tutte le persone.

Visto che gli smartphone ormai sono entrati nella vita di tutti i giorni abbiamo sviluppato una app che praticamente segue i nostri pazienti dal pre operatorio li accompagna attraverso la preparazione all’intervento al pre ricovero e poi li segue nel post operatorio.

Quindi il passito ricevere tutte le informazioni di cui ha bisogno gli viene generata un’agenda dalla quale poi vengono create delle notifiche che gli arrivano dando  tutte le informazioni che gli servono questo giorno verrai operato,  dopo l’intervento  informazioni su come comportarsi il primo giorno dopo l’intervento il quinto giorno e così in avanti gli arrivano le immagini degli esercizi che deve compiere giornalieramente  nel recupero post operatorio.

Questa app è attualmente scaricabile e chiunque ne può fare uso utilizzandola nella versione pubblica cioè quella aperta a tutti e poi una volta che invece viene combinato il ricovero si genera invece un codice individuale sul quale viene costruito un percorso che lo segue fino al recupero completo.

A proposito di ricerca, sui materiali sappiamo che lei collabora con l’università Bocconi di Milano città in cui tra l’altro opera.

Diciamo che  sono stato  di recente intervistato perché volevano capire quale fosse l’impatto di questa app  nell’ambito dell’economia sanitaria cioè come poteva impattare, che aiuto poteva dare a portare il processo a diventare più snello questo è chiaramente una parte di tutto quello che facciamo.

Il nostro lavoro è fatto da una parte chirurgica in sala operatoria ma è fatta anche da una parte che segue l’ammalato e quindi da riunioni scientifiche fatte anche in collaborazione con gli anestesisti con i quali lavoriamo quotidianamente e che sono indispensabili per ottenere i risultati che abbiamo oggi e poi con tutte le altre figure che lavorano in ospedale che servono per settare i percorsi.

Questo vuol dire che anche la gestione del dolore che un elemento fondamentale subisce delle modifiche volta per volta, negli ultimi board internazionale cui ho partecipato mi sono confrontato con i miei colleghi dall’università George Washington di San Lewis come Danesi per vedere quanto i nostri percorsi quindi quello che noi facciamo fosse sostanzialmente sovrapponibile a quello che fanno gli altri.

Ne emerge che abbiamo dei percorsi assolutamente standardizzati quindi sono esattamente uguali a quello che viene fatto negli Stati Uniti così come in Francia o in Danimarca o altrove.

Con il suo aiuto vorremmo capire quand’è che è necessario intervenire sull’anca e sul ginocchio e quando la protesi è indispensabile.

La chirurgia protesica di anca e di ginocchio:

è una chirurgia che viene incontro alle esigenze di pazienti che hanno perduto capacità di movimento cioè perde le ragioni che possono essere primitive ovvero hanno sviluppato un’artrosi della quale non se ne capisce bene l’origine oppure hanno sviluppato un artrosi perché hanno avuto un incidente della strada perché hanno subito degli interventi chirurgici perché ci sono state delle condizioni che l’hanno fatta sviluppare a quel punto il paziente avverte due cose dolore e limitazione funzionale cioè perde la capacità di fare quello che normalmente quello che avrebbe fatto in altri in condizioni normali, normalmente.

La protesica arriva in aiuto di questi pazienti e gli permette di recuperare la capacità di movimento e di ridurre il dolore al minimo quindi l’indicazione per una chirurgia protesica e la degenerazione artrosica delle articolazioni in questo caso anca e  ginocchio che sono le grandi articolazioni di carico.

Ecco quando il paziente e piccolo immaginiamo sia rarissimo il problema artrosico però può esserci un problema di intervento che magari va ripetuto nel corso della vita per la crescita del paziente

No ma allora diciamo che le protesi come tutti gli elementi meccanici vanno incontro al tema dell’usura stiamo ragionando su articolazioni da carico come dicevo quindi anche le protesi che noi introduciamo sono degli elementi meccanici sottoposti a carico si consumano e su un paziente che noi definiamo giovane cioè sotto i 55 anni ma anche se ragioniamo di un paziente di 60 anni bisogna ragionare su un orizzonte temporale discretamente lungo le protesi non hanno una durata eterna si consumano vanno incontro ad usura vanno sostituite quindi ad oggi sulla protesica di anca  tendiamo a dare una prospettiva più lunga.

I  materiali sono migliorati di gran lunga per cui ragioniamo su un orizzonte temporale di 20 25 anni per un impianto eseguito correttamente.

Nel caso della protesica del ginocchio quell’orizzonte un pochino più corto per cui il ginocchio è un’articolazione più difficile, più difficile da ripristinare le ginocchia funzionano meno brillantemente che le protesi d’anca e si usurano anche un po più precocemente quindi bisogna ragionare sulla possibilità di una revisione che è una chirurgia ad oggi assolutamente sostenibile e fattibile.

Dottore quando la persona operata in uno sportivo?

Allora sulle protesi e sport si discute da anni i vecchi studi sull’attività sportiva in esiti di protesi mostravano che in realtà una buona parte dei pazienti operati poi smettevano di fare attività sportiva. La verità è che per i veri appassionati cioè quelli che hanno continuato l’attività sportiva fino al giorno prima dell’impianto protesico la prospettiva è quella di riprendere l’attività e di proseguirla.

Non succede per chi l’ha già interrotta da qualche anno prima dell’intervento è quello rimane più un’illusione ma per mancanza di iniziativa poi del paziente perché le prospettive ci sono. Il limite è il dato dal fatto che in realtà gli studi sono stati fatti su una generazione protesica oramai superata oggi ragioniamo su delle protesi che da un punto di vista tecnologico sono cambiate radicalmente io ho iniziato venti anni fa a far chirurgia protesica e ad oggi mi rendo conto che siamo passati ad una generazione protesica di gran lunga superiore migliore da un punto di vista tecnologico rispetto al passato.

E’ auspicabile prospettabile una prospettiva di attività sportiva più intensa al momento però le indicazioni sono quelle di evitare le attività ad alto impatto quale per esempio il calcio, il tennis in singolo piuttosto che la pallavolo la pallacanestro vengono consentite invece delle attività sportive a minor impatto fisico come per esempio il golf come nel tennis  in doppio lo sci da fondo la bicicletta il nuoto queste sono delle attività consentite che il paziente può in buona sostanza riprendere esercitare dopo l’intervento.

Devo dire che in aggiunta che non mi stupisce mai il fatto che poi spesso alcuni pazienti mi riferiscono invece di aver ripreso anche a sciare piuttosto che a giocare a tennis  intensamente cosa che io faccio finta di non sentire perché non posso mai quello che non posso garantire ai pazienti e quanto può durare un intervento una una protesi qual è sottoposta delle sollecitazioni meccaniche così intense.

Un’ultima domanda lei parlava di recuperi che possono essere bassissimi addirittura sei giorni per i recuperi più lunghi che cosa consiglia lei ai pazienti passeggiate movimento massaggi?

Io rimango sempre sorpreso quando il paziente mi dice dottore ma io cammino mi muovo vado in giro faccio delle camminate lunghe. Bene camminare è un’attività ordinaria della vita di un uomo è come dire mangiare alimentarsi c’è una cosa che tu non puoi evitare di fare l’autonomia nelle persone anziane in più è un elemento indispensabile è l’elemento che ti porta a scegliere l’intervento cioè mantenere l’autonomia nelle attività di tutti i giorni per cui quello che bisogna fare è qualcosa di più bisogna fare dell’esercizio fisico e questo vale per le persone non operate come per quelle operate i percorsi che noi sentiamo servono a migliorare la percezione dell’intervento e aiutare il paziente a recuperare più rapidamente, ma per i pazienti che hanno vanno incontro a degli interventi più complessi o che hanno delle problematiche un pochino più complicate e dove c’è una prospettiva di recupero più lungo vanno seguite le indicazioni va fatta la ginnastica e la App  in questo caso ti aiuta anche in questo senso perché ti dice che esercizi che ginnastica devi fare però diciamo come linea di massima essendo articolazioni da carico si preferiscono in media delle attività dove non c’è eccesso di carico appunto quindi bicicletta, cyclette,  nuoto cioè delle attività dove il carico sulle articolazioni è ridotto finché il recupero non è avvenuto completamente.

Protesi Anca e Ginocchio Milano